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That’ my world


That's My World

That’s my world è il secondo volume discografico di Bruno Contini, che esce nel 2004. Questo volume richiama l’interesse di uno dei più noti Coreografi russi, Nicolaj Androsov. Questi, affascinato dalle sonorità del brano “Lelouche” (track di “That’s my world”), lo elegge a colonna sonora del balletto presentato dalla Fondazione Sergej Pavlovič Djagilev di Mosca, per la partecipazione al 5° Concorso nazionale austriaco di Balletto e Danza del Cid (il Consiglio internazionale della danza dell’Unesco). In questa manifestazione Musiche e Coreografia si aggiudicano il premio internazionale Osterr.TanzaRa. L’Album “That’s my world” è destinato a diventare la struttura di base dei successivi impegni artistici del Compositore.


Chi conosce Bruno Contini ritrova in “That’s my world” il mondo interiore dell’autore o, meglio, il suo modo di sentire le “cose” che accadono, siano esse vicine e personali oppure distanti e “pubbliche”.

Non c’è infatti brano in questa pregevole raccolta che non racconti “dall’interno” storie, accadimenti o situazioni che hanno lasciato traccia in Bruno.

New York find your peace, ad esempio, è stata scritta sull’onda emozionale della tragedia dell’11 settembre, Francesco su quella per la nascita del secondogenito mentre mistery of the east  è stata suggerita dalle sensazioni derivanti dalla “scoperta” dei paesi dell’est europeo.

L’incedere musicale di questo cd racconta di queste emozioni, sempre sincere ed immediate, anche se la struttura di ogni singola composizione, vuoi per la sua ricchezza musicale, vuoi per i repentini cambi d’umore, sembra rivolta ad un ascolto riflessivo .

Ma non è vero, ed in ciò sta la bellezza delle musiche del Compositore le quali, con la loro indubbia personalità, riescono ad incidere sugli stati d’animo di chi li ascolta, o addirittura a sovrapporsi ad essi, quasi momentaneamente condizionandoli, o all’opposto diventano loro sottolineatura.

Musica in chiaroscuro.

Il pianoforte raccoglie le prime vibrazioni e lentamente o improvvisamente le trasmette a tutta l’orchestra che le trasforma fino a perdere la traccia originale che, d’improvviso, però, riappare anche incessante.

Tutto appare molto naturale ed è così, perchè così è l’Autore.